L’argento è un bene di investimento ampiamente sottovalutato. In quanto tale, rappresenta una singolare opportunità per tutti gli investitori che non hanno a disposizione montagne di denaro.
La quotazione attuale è di ca. 25 $ l’oncia.
Secondo numerosi analisti finanziari, questa quotazione attuale non rappresenta il valore reale dell’argento, per cui è destinata a salire, e non di poco. Si prospettano quotazioni che potrebbero salire dagli attuali 25 $ l’oncia a 1000 $ l’oncia.
Si tratta di aspettative realistiche? Che cosa c’è dietro?
Occorre innanzitutto considerare che l’argento, a differenza dell’oro, non è soltanto un bene di investimento, ma è anche una materia prima ampiamente utilizzata nell’industria (per es. nel settore delle energie rinnovabili), in quanto l’argento è, per esempio, uno dei migliori conduttori di elettricità.
L’argento è però, come l’oro, anche uno strumento di conservazione del valore. Un bene rifugio, che serve anche per controbilanciare l’inflazione. E che potrebbe anche sostituire la moneta cartacea di cui attualmente ci serviamo. A differenza della moneta cartacea, l’argento ha un valore reale.
A fronte di questa importanza, l’attuale quotazione dell’argento a 25 $ l’oncia è relativamente bassa. E lo è da un decennio, soprattutto se comparata alla quotazione di titoli industriali, bitcoin e buoni del tesoro.
Il fatto è che tale quotazione bassa non è il risultato delle libere forze di mercato, ma è frutto di manipolazione.
La quotazione dell’argento viene fissata presso la borsa delle materie prime COMEX. È qui che alcuni operatori finanziari puntano da anni sul ribasso dell’argento, investendo cifre astronomiche e riuscendo in tal modo a mantenere bassa la quotazione. E non lo fanno negoziando l’argento fisico. Lo fanno tramite l’uso di strumenti finanziari denominati “derivati” e tramite vendite allo scoperto. In gergo tecnico, si dice che fanno “short” sull’argento.
Lo short sull’argento ha la caratteristica di essere concentrato nelle mani di pochissimi operatori (circa 8 in tutto). Non c’è alcun altra materia prima su cui si verifichi una tale concentrazione di contratti short. Tali contratti hanno anche volumi astronomici, che eccedono di parecchi multipli la quantità di argento fisico disponibile sul mercato.
Finché il prezzo dell’argento rimane basso e non accenna a salire, come ha fatto negli ultimi anni, le industrie che necessitano dell’argento rimangono tranquille, nella consapevolezza che sul mercato ci sia abbastanza argento per soddisfare il loro fabbisogno.
Ma immaginate che cosa succederebbe se il prezzo dell’argento iniziasse a salire: le risorse di argento disponibili sulla terra sono limitate. Un elevato e improvviso rialzo dell’argento spingerebbe gli operatori industriali nel panico. E comprerebbero l’argento a qualsiasi prezzo.
Si tratta di una situazione che i detentori di contratti short devono evitare a tutti i costi, perché hanno accumulato una tale quantità di contratti short sull’argento, che un rialzo della quotazione li spingerebbe a coprire le vendite allo scoperto, fino a una possibile bancarotta.
Gli 8 operatori che detengono contratti short stanno attualmente agendo per disperazione. Cercheranno di tenere bassa la quotazione dell’argento in tutti i modi. Ma fino a quando potranno resistere?
Parallelamente, gli operatori industriali cadranno nel panico, e cercheranno a loro volta di acquistare il poco argento disponibile a qualsiasi prezzo.
Per questi motivi la quotazione dell’argento è destinata a subire un’ascesa astronomica.
Approfittatene.
